In questo articolo proviamo ad analizzare l’interpretazione dei sogni attraverso la psicogenealogia.
Per Jung, come anche per Freud, il sogno è la “via reale” per comprendere i meccanismi operanti dell’inconscio.
Nel sogno l’inconscio esprime, attraverso un simbolismo che gli è proprio, dei messaggi che solo la persona che sogna può comprendere e che dipendono dalla sua storia personale e dalla cultura di appartenenza.
Il sogno svela le nostre parti più arcaiche quindi anche l’inconscio collettivo e familiare portatore delle memorie transgenerazionali.
È dunque un prezioso strumento per chi lavora sui segreti familiari.
Noi non sappiamo (la nostra mente cosciente non sa) di avere dei ricordi antichi riguardanti la storia della nostra famiglia che qualche volta i sogni svelano.
Jung e il sogno
Jung considera che il sogno è una compensazione in rapporto a un’attitudine cosciente troppo rigida e costituisce spesso un invito ad allargare la nostra personalità, accogliendo i contenuti inconsci, per spingerci verso il cambiamento interiore – processo di trasformazione dell’Io che Jung ha chiamato individuazione – per uno sviluppo globale della persona.
Il lavoro di psicogenealogia che propongo si avvale, oltre che dell’utilizzazione del genosociogramma o albero psicogenealogico e delle costellazioni familiari, anche dell’interpretazione dei sogni junghiana.
Spesso durante il percorso di ricerca transgenerazionale succede di trovarsi in un vicolo cieco: i dati raccolti sono insufficienti per capire cosa è veramente successo e per avere una presa di coscienza del rapporto tra la storia passata della famiglia e le difficoltà che ci angustiano nel presente.
In questi casi l’inconscio può inviarci dei sogni che attraverso la loro simbologia possono aiutarci a trovare delle nuove vie di comprensione.
Diceva Jung:
Io spesso non so rispondere alle domande del paziente: “Cosa mi consigliate? Cosa devo fare?”. Io non ne so più di lui. Io so solo una cosa, che se la mia parte cosciente non vede più davanti a se nessuna via praticabile e resta bloccata, la mia anima inconscia reagirà a questa confusione (…). Come? Portando un nuovo dato, proponendo al conscio una nuova via, producendo un simbolo vivente che trascende il problema e permette di superarlo. Mettersi all’ascolto dei propri sogni è allora di importanza capitale, perché é attraverso loro che può manifestarsi la creatività
Un solo metodo, non vale per tutti
Come spiega Robert A. Johnson in “Inner Work: Using Dreams and Active Imagination for Personal Growth”, l’interpretazione dei sogni non può essere ridotta a schemi teorici validi comunque e per chiunque.
Nessun simbolo che appare nel sogno può essere considerato indipendente dallo spirito soggettivo della persona che produce il sogno.
È dunque assurdo credere che possano esistere delle guide prefabbricate e sistematiche del simbolismo dei sogni.
Il modo in cui l’inconscio completa o compensa la coscienza varia talmente da un individuo all’altro che é impossibile classificare i sogni e i loro simboli.
Il metodo di analisi dei sogni che utilizzo in parallelo alla psicogenealogia è quello che ho appreso durante l’analisi didattica centrata sui sogni che ho seguito in Francia con una psicoanalista junghiana.
Si articola in quattro fasi:
- fare delle libere associazioni riguardanti le immagini del sogno;
- stabilire il nesso tra le associazioni e le dinamiche interne;
- interpretare i dati acquisiti per comprendere il messaggio che l’inconscio ha inviato;
- fare delle pratiche per concretizzare l’indicazione che ci viene data dall’inconscio.
In psicogenealogia, i sogni ci mostrano una “via” per comprendere i messaggi dell’inconscio che riguardano la storia dei nostri antenati.
L’ipotesi della psicogenealogia junghiana è che il ricordo del passato dei nostri avi si trovi nell’inconscio collettivo e familiare.
Interpretare i sogni significa, secondo Jung, soprattutto comprendere il linguaggio dei i simboli con cui l’inconscio ci parla e questo è possibile tramite le libere associazioni.
Associazioni
Per ciascuno dei simboli presenti nel sogno, l’inconscio è pronto a fornire le associazioni, cioè le chiavi di lettura, necessarie a comprendere il significato del messaggio.
Il lavoro comincia verbalizzando in modo spontaneo le associazioni che le immagini del sogno (luoghi, persone, oggetti, ecc.) ci suggeriscono.
Quale sentimento quell’immagine ci ispira? Cosa mi viene alla mente spontaneamente davanti a questa parola?
L’associazione può essere qualsiasi parola ci venga allo spirito liberamente e senza censure di alcun tipo. Anche e soprattutto se ci sembra assurda, priva di senso, stupida.
Bisogna continuamente accertarsi che ciascuna associazione (generalmente 3 o 4 per simbolo) si riferisca all’immagine di partenza e non all’associazione che la precede, cioè che non si concatenino tra di loro.
Le associazioni possono essere in rapporto con espressioni popolari o familiari, trovarsi all’interno di qualche cosa che si è letto, ascoltato o visto ma possono anche non avere alcun nesso con qualche cosa di necessariamente spiegabile con una logica comune.
I simboli
Bisogna poi scegliere l’associazione più pertinente quella che tra le altre può svelare il messaggio simbolico del sogno e per fare questo é necessario ascoltare il proprio io profondo per permettere che affiori quella giusta.
Il simbolo del sogno ha come funzione di farci reagire, di risvegliarci a qualche cosa ed è legato, secondo Jung, a sistemi di energia profondamente seppelliti nel nostro inconscio.
Quando si stabilisce una connessione (associazione) molto vicina alla sorgente di energia è come quando un polo negativo e uno positivo di un filo elettrico vengono messi in contatto e producono delle scintille.
È quello che gli anglofoni chiamano insight o illuminazione. I francesi parlano di “fare clic” nella testa e noi di una lampadina che si accende e illumina il buio della coscienza permettendoci di vedere quello che credevamo ignorare.
Un altro metodo per trovare le associazioni che ci interessano é quello che viene chiamato “amplificazione archetipica”, che consiste nel cercare delle informazioni sugli archetipi o simboli universali che appaiono nei sogni, nei miti, nelle favole e nelle antiche tradizioni.
Ricordandosi sempre che, comunque, come ha scritto Jung in L’uomo e i suoi simboli: “Nessun simbolo che appare in un sogno può essere considerato esterno allo spirito che lo sogna”.
Le dinamiche del sogno
In questa fase dell’elaborazione si collegano i simboli del sogno alla dinamica particolare in atto nella nostra psiche, identificando le parti di noi stessi che sono rappresentate nel sogno.
Per dinamica interiore si intende “quello che cambia o si produce dentro di noi, un movimento emotivo come un attacco di collera, un conflitto interiore, un sentimento, un’ attitudine, ecc.”
Mettiamo che nel sogno sia apparso il colore rosso e nelle associazioni che sono state in seguito espresse sia la parola vergogna che più sentiamo in rapporto con questo colore.
A questo punto dobbiamo domandarci a che cosa può essere associato il sentimento di vergogna, a cosa corrisponde, perché lo sogniamo in questo momento della nostra vita, ecc.
Si tratta dunque di collegare il sogno al nostro mondo interiore, alla molteplici “faccette” che, come in un cristallo, compongono l’insieme della nostra personalità.
Cos’è il sogno
L’idea che sta alla base di questa tecnica interpretativa è che il soggetto del sogno è essenzialmente il processo di individuazione, cioè la rappresentazione del nostro itinerario personale sulla via della completezza tra le varie parti che ci compongono.
Si sognano le avventure, gli ostacoli, i conflitti, le riconciliazioni di questa battaglia che porta alla scoperta di quello che Jung ha chiamato “Se“: l’unione armonica del conscio e dell’inconscio, la totalità dell’ individuo che riguarda anche l’ inconscio transgenerazionale.
I sogni sono in realtà dei ritratti di noi stessi, dei nostri processi interiori, una sorta di specchio particolare che ci rimanda l’immagine della nostra personalità interiore, dei nostri valori, dei nostri conflitti.
Jung ci dice che nel corso della vita il nostro processo di maturazione interiore esige che noi esaminiamo coscientemente ciò che il nostro inconscio esprime e contesta nei sogni.
Abbiamo tutti delle personalità multiple che coesistono pacificamente e fanno la nostra ricchezza interiore, ma che possono diventare conflittuali e creare dei problemi più o meno gravi.
La lealtà alla famiglia
Una fonte di conflitti transgenerazionali è, per esempio, il dovere di lealtà che ci lega alla nostra famiglia di origine, al nostro paese, alla nostra cultura.
Quando le persone emigrano, vivono questi conflitti spesso inconsci: a chi devo essere leale, alla mia famiglia di origine o a quella che mi sono costruito? Al paese dove sono nato o a quello che mi ha accolto? Alle tradizioni dei miei padri o alla cultura del luogo dove vivo?
Questi conflitti restano spesso irrisolti perché le persone non ne comprendono “coscientemente” il senso e vengono dunque trasmessi di generazione in generazione.
Quindi si può sognare il colore rosso che significa per noi la vergogna perché viviamo ancora questo sentimento dei nostri ascendenti che non hanno potuto adempiere al loro dovere di lealtà.
L’interpretazione
L’interpretazione è la risposta alle domande:
- Qual è il messaggio centrale, il più importante che il sogno vuole comunicarmi?
- Cosa sta cercando di dirmi l’inconscio?
- Cosa mi consiglia?
- Quale posto devo dare a questo messaggio nella mia vita quotidiana?
- Qual è l’informazione più importante per me nel messaggio inviatomi tramite il sogno?
Non si può veramente interpretare un sogno se non si è ben lavorato nelle due fasi precedenti (libere associazioni e comprensione delle dinamiche interne).
Talvolta ci si può trovare davanti a più interpretazioni possibili: come per le libere associazioni bisogna cercare di “sentire” quella che è la più pertinente per potere fare una scelta.
Gli indizi
Un altro modo è cercare, come nei romanzi polizieschi, un piccolo indizio che può portare alla soluzione.
In ogni sogno possiamo trovare un piccolo dettaglio apparentemente insignificante, una infima traccia, che ci indica in modo evidente come dobbiamo interpretarlo; si parla di indizio-chiave ed è un procedimento molto utilizzato anche in letteratura.
Inoltre :
- scegliere sempre l’interpretazione che insegna qualche cosa di nuovo, l’inconscio cerca di dire qualche cosa che è attuale;
- evitare tutte le interpretazioni auto-compiacenti che lusingano l’ego – non è la funzione del sogno fare vedere la riuscita ma il conflitto e il modo per risolverlo;
- per la stessa ragione non considerare valide le interpretazioni che negano la responsabilità individuale dando la colpa a qualcun alto: evitare che i sensi di colpa guidino l’interpretazione.
I rituali
È la fase di “riparazione: agire coscientemente per onorare il messaggio che il sogno ha veicolato.
Se per esempio il sogno parlava del conflitto di lealtà dei vostri avi trovate il modo di tornare al loro paese di origine e fate degli atti simbolici che abbiano come fine onorare il loro ricordo.
Scegliete dei rituali fisici, discreti e ragionevoli come un viaggio, una passeggiata, un luogo particolare da visitare, una cerimonia significativa, ecc.
Il rituale deve essere la rappresentazione fisica del vostro cambiamento di attitudine interiore nel senso che il sogno vi ha mostrato.
E ricordate che l’inconscio è una parte di voi stessi che vi protegge e vi difende e che dunque non vi domanda mai di fare qualche cosa che non siete in grado di fare o che vi farebbe del male.